Nel 2025, il panorama degli incentivi per le famiglie italiane si è arricchito di nuove opportunità, grazie a misure pensate per sostenere la natalità e favorire il work-life-balance, ossia un sano equilibrio tra lavoro e vita privata.
Tra queste, spiccano il Bonus Asilo Nido e il Bonus Nuovi Nati, strumenti fondamentali per alleggerire le spese legate alla cura dei più piccoli, all’interno del nucleo familiare.
Vediamo nel dettaglio come funziona e le novità introdotte da quest'anno.
Quali sono gli incentivi per le famiglie nel 2025?
Il 2025 porta con sé importanti aggiornamenti nelle politiche a sostegno delle famiglie, tra cui:
● il Bonus Asilo Nido, ossia un contributo economico per le spese di frequenza degli asili nido o per l'assistenza domiciliare di bambini con gravi patologie.
● Il Bonus Nuovi Nati, un’erogazione una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025.
Tali misure si affiancano all'Assegno Unico Universale, già in vigore, offrendo un supporto concreto ai neo-genitori e alle famiglie con figli piccoli.
Vediamoli nel dettaglio…
Cos’è il Bonus Asilo Nido
Il Bonus Asilo Nido è un contributo erogato dall'INPS, destinato ai genitori di bambini sotto i tre anni, che si divide in due tipologie:
- contributo Asilo Nido, per le spese di frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati.
- Contributo per supporto a domicilio, per l'assistenza domiciliare di bambini con gravi patologie croniche.
Il bonus è quindi pensato per sopperire alle spese di frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati e/o quelle per l'assistenza domiciliare di bambini affetti da gravi patologie croniche, che gli impediscono la frequenza dell'asilo.
L'importo del bonus ricevuto varia in base all'ISEE e alla data di nascita del bambino, ma ne parleremo più approfonditamente tra poco.
Cos’è il Bonus Nuovi Nati
Il Bonus Nuovi Nati è invece un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2025.
Per accedere al bonus, è necessario presentare la domanda entro 60 giorni dalla nascita o adozione, avere un ISEE minorenni non superiore a 40.000 euro, essere residenti in Italia e possedere la cittadinanza italiana, UE o permesso di soggiorno valido.
Oggi ci concentreremo però principalmente sul bonus asilo nido per lavoratori con figli, soprattutto in relazione al ruolo che il Welfare Aziendale può avere in tal senso.
Andiamo quindi per gradi riepilogando tutto quello che serve sapere.
Chi può usufruire del Bonus Asilo Nido?
Possono richiedere il bonus:
● Genitori di bambini sotto i tre anni iscritti a un asilo nido pubblico o privato autorizzato.
● Genitori di bambini con gravi patologie croniche che necessitano di assistenza domiciliare.
È inoltre necessario - come detto - che il richiedente sia residente in Italia, abbia cittadinanza italiana, UE o permesso di soggiorno valido e che presenti un ISEE minorenni in corso di validità.
Quando fare richiesta per il Bonus Nido 2025?
Le domande possono essere presentate online sul portale INPS a partire dal 25 marzo 2025 e fino al 31 dicembre 2025.
È possibile anche rivolgersi a un patronato per l'assistenza nella compilazione e invio della domanda.
Che documenti servono per il Bonus Asilo Nido?
Per la richiesta del bonus, è necessario allegare:
● Codice fiscale del minore.
● Modulo INPS di frequenza rilasciato dall'asilo nido.
● Ricevute di pagamento delle rette mensili.
● ISEE minorenni aggiornato (opzionale, ma necessario per importi superiori al minimo).
● Certificazione medica per l'assistenza domiciliare (se applicabile).
Quanto deve essere l'ISEE per avere il Bonus Asilo Nido? Calcoliamo l’importo del contributo
Come accennato, l'importo del bonus asilo nido varia infatti in base all'ISEE minorenni. Facciamo un po’ di chiarezza sulle date e relativi importi.
Per bambini nati prima del 1° gennaio 2024:
● con ISEE fino a 25.000 euro, l’importo sarà di 3.000 euro annui.
● con ISEE tra 25.001 e 40.000 euro, l’importo sarà di 2.500 euro annui.
● con ISEE oltre 40.000 euro o assente, l’importo sarà di 1.500 euro annui.
Per bambini nati dal 1° gennaio 2024 in poi:
● con ISEE fino a 40.000 euro, l’importo sarà di 3.600 euro annui.
● con ISEE oltre 40.000 euro o assente, l’importo sarà di 1.500 euro annui.
Il contributo viene erogato in un massimo di 11 rate mensili e non può superare l'importo effettivamente pagato per la retta dell'asilo.
In caso di assistenza domiciliare, il contributo è erogato invece in un'unica soluzione.
Quando arrivano i soldi del Bonus Nido?
I pagamenti avvengono dopo la presentazione della domanda e la verifica della documentazione da parte dell'INPS.
È importante quindi caricare tempestivamente le ricevute di pagamento per sbloccare l'erogazione del contributo.
Ora che abbiamo chiarito gli aspetti più tecnici e burocratici punto per punto, possiamo dedicarci alle novità e al ruolo del Welfare.
Situazione Bonus Asilo Nido: le novità 2025
Le principali novità introdotte nel 2025 a favore dei neo-genitori includono:
● un aumento dell'importo massimo a 3.600 euro, per i bambini nati dal 1° gennaio 2024.
● L’eliminazione dell'obbligo di avere un secondo figlio sotto i 10 anni per accedere all'importo massimo.
● L’esclusione dell'Assegno Unico dal calcolo dell'ISEE per il bonus nido.
● La semplificazione delle procedure per la presentazione della documentazione, anche tramite l'app INPS.
Ma qual è il ruolo del Welfare Aziendale in tutto questo?
Welfare aziendale e Bonus Nido oggi
Nel panorama delle misure di sostegno alla famiglia, il Welfare Aziendale gioca un ruolo sempre più strategico, in particolar modo quando ha modo di integrarsi anche a strumenti pubblici, come nel caso del Bonus Asilo Nido.
Per le aziende che investono nel benessere dei propri dipendenti, offrire servizi per l’infanzia è un modo concreto per aumentare la soddisfazione dei lavoratori e favorire la conciliazione vita-lavoro.
Ma cosa si intende per “welfare aziendale legato al nido”?
Con il termine welfare aziendale nido si fa riferimento all’insieme di iniziative, benefit (come ad esempio orari di lavoro flessibili) o rimborsi, che l’azienda può offrire ai dipendenti per sostenere le spese legate alla cura dei figli più piccoli e in particolare appunto alla frequenza dell’asilo nido.
Alcune aziende scelgono sempre più spesso di mettere a disposizione dei dipendenti un asilo nido aziendale, all’interno dello stesso edificio o in aree adiacenti, ma non sempre e non per tutti ciò è ovviamente fattibile.
Tramite il Welfare, è però possibile offrire anche altre forme di supporto alla genitorialità, come ad esempio:
● un rimborso totale o parziale delle rette dell’asilo nido;
● voucher per servizi di baby-sitting;
● convenzioni con strutture educative;
● contributi flessibili, erogabili attraverso le piattaforme di Welfare.
Ma il Welfare Aziendale come interagisce con i supporti erogati dallo Stato?
È possibile cumulare il Bonus Asilo Nido con i benefit del Welfare Aziendale?
Sì, ma con attenzione.
Il bonus asilo nido INPS può essere cumulato con i contributi erogati dal datore di lavoro, purché l’importo richiesto all’INPS non superi la spesa effettivamente sostenuta dal genitore.
In pratica, se l’asilo costa 400 euro al mese e l’azienda copre 200 euro tramite welfare, si possono richiedere fino a 200 euro all’INPS; in caso contrario, la quota coperta dall’azienda deve essere detratta dal totale che si intende richiedere a titolo di bonus.
Inoltre, il contributo aziendale può essere usato anche per coprire spese non rimborsabili dal bonus INPS, come ad esempio spese extra non documentabili o servizi integrativi come il pre e post scuola.
Perché le aziende dovrebbero investire sul Welfare per i neo-genitori?
I motivi per investire sul welfare per i neo genitori da parte delle aziende sono ormai noti, ma un ripasso non guasta. Integrare il bonus nido con un piano di Welfare Aziendale significa infatti migliorare la retention dei dipendenti più giovani che stanno costruendo una famiglia, riducendo il turnover; ma anche migliorare le performance dei dipendenti, che potenzialmente possono risultare più concentrati sul lavoro, in un momento sicuramente delicato e stressante della loro vita.
Come sempre, assieme a misure di welfare adottate da parte delle aziende, arrivano solitamente maggiori possibilità di attrazione di nuovi talenti, in particolare tra i giovani sensibili alle tematiche “pro-famiglia”, oltre ai consueti vantaggi fiscali (deduzione integrale del costo dei servizi erogati), che è il vantaggio chiave per le imprese.
Trasversalmente, per i neo genitori e per tutti i lavoratori coinvolti da queste misure, si favorisce naturalmente un migliore equilibrio vita-lavoro.
Secondo recenti studi, le aziende che adottano piani di Welfare familiare inclusivi (Diversity and Inclusion o D&I) e a sostegno dell’empowerment femminile, hanno dipendenti più motivati e meno assenteismo, specialmente tra i neo-genitori.
Piattaforme di Welfare e servizi integrati per la natalità
Oggi molte aziende si affidano a piattaforme digitali di welfare per erogare i contributi per l’asilo nido. È impensabile, nel 2025, ricorrere a strumenti analogici: tutte le parti coinvolte nel welfare si aspettano un servizio online efficiente, rapido, facile da usare. Non esistono altre alternative o compromessi rispetto a questa ormai necessaria esperienza utente.
Questi portali permettono ai dipendenti di caricare le ricevute delle rette, ricevere il rimborso diretto o sotto forma di credito da spendere, visualizzare lo stato dei benefit disponibili, anche includendo l’integrazione con i bonus pubblici e l’assistenza alla richiesta del bonus INPS.
Il Bonus Asilo Nido, integrato con il Welfare Aziendale, rappresenta quindi una formula vincente sia per i genitori che per i datori di lavoro.
Una perfetta sinergia tra Welfare pubblico e privato che, nel 2025, assume un ruolo ancora più centrale, alla luce delle nuove misure di sostegno e dell’attenzione crescente al benessere dei lavoratori con figli.
Leggi anche l’articolo su Welfare e spese scolastiche.