Il mercato europeo del Welfare Aziendale è in continua crescita e sta vivendo un periodo nettamente positivo, per quanto riguarda la sua espansione e la consapevolezza delle imprese.
In uno scenario tale, risulta piuttosto evidente come la salute e il benessere dei dipendenti stiano diventando non solo una priorità ma anche un elemento strategico.
Le tendenze che - secondo lo studio “Great Employee Benefit Study 2024” dell’Università finlandese di Aalto, promossa dal Gruppo Epassi - contribuiranno a migliorare la condizione dei lavoratori in Italia e in Europa nel prossimo anno sono la personalizzazione dei benefit in favore dell’aumento della soddisfazione lavorativa. Ma come mai questo trend?
Capiamo meglio come il già affrontato tema del cambio di valori stia influenzando anche il mondo del lavoro.
Quanto sono importanti i benefit quando si considera una nuova opportunità di lavoro?
Il Welfare Aziendale è diventato uno dei fattori decisivi nella scelta di un nuovo impiego.
Secondo il Great Employee Benefit Study 2024 (GEBS), oltre il 75% dei dipendenti italiani e britannici considera i benefit essenziali durante la valutazione di una nuova opportunità lavorativa e - in Italia - ben l’83,2% dei lavoratori sarebbe disposto a cambiare azienda se il pacchetto di Welfare offerto fosse più vantaggioso.
La risposta alla domanda “Quanto sono importanti i benefit quando si considera una nuova opportunità di lavoro?” è quindi “Molto!”, ma - per capire perché - analizziamo insieme direttamente i dati emersi.
I dati raccolti dal Great Employee Benefit Study 2024
Il GEBS è stato condotto su 4 Paesi Europei (Italia, Regno Unito, Svezia e Finlandia) e ha coinvolto 2400 dipendenti e 726 datori di lavoro, analizzando quindi non solo le preferenze dei lavoratori, ma anche le strategie aziendali di investimento sui benefit.
Tra i risultati più rilevanti è emerso che:
● la personalizzazione dei benefit è prioritaria per il 50% delle aziende italiane.
● Le organizzazioni europee prevedono di incrementare i budget per i pacchetti di welfare del 6,5% all’anno, con un focus su benefit come la formazione e l’assistenza sanitaria.
Offrire un pacchetto di Welfare di valore è un investimento strategico per l’azienda
I benefit aziendali sono centrali per migliorare l’employee experience e rafforzare l’employer branding.
Secondo i dati GEBS, il 77% dei lavoratori italiani afferma che i benefit influenzano positivamente la percezione dell’azienda, mentre oltre il 76% li considera fondamentali per la soddisfazione lavorativa.
Questi dati non fanno altro che confermare ancora una volta che il Welfare è un investimento strategico per attrarre e trattenere talenti.
Su quali benefit investono oggi i datori di lavoro e quali sono i più richiesti?
Le aziende stanno aumentando i propri investimenti, ma in che direzione?
I benefit più gettonati dalle aziende sono:
● assistenza sanitaria completa e benessere psico-fisico dei dipendenti
● Formazione e sviluppo.
● Assicurazioni aggiuntive (come ad esempio quelle sulla vita).
Ma i dipendenti concordano con le scelte delle imprese?
Nonostante la salute fisica (e oggi anche mentale) sia da sempre al primo posto nella scala delle priorità, oggi i dipendenti europei prediligono:
● orari flessibili,
● possibilità di lavoro da remoto,
● una cultura aziendale orientata al dialogo aperto.
In altre parole, il miglior benefit offerto è quello plasmato sulle esigenze del singolo, in modo flessibile, e pensato per adattarsi alle continue novità e cambi di direzione.
La personalizzazione del Welfare Aziendale è la chiave vincente
Il 38% dei lavoratori italiani sarebbe disposto a rinunciare a parte dello stipendio in cambio di benefit personalizzati.
In base a quanto detto finora, quest’ultimo dato è un’ulteriore conferma dell’importanza di un piano Welfare su misura, che tenga conto delle esigenze individuali e della diversità culturale tra i Paesi europei.
L’obiettivo è quindi quello di avere un approccio innovativo e customizzato, per migliorare il benessere lavorativo.
Saper recepire le differenze e rispondere alle esigenze non è sempre semplice, ovviamente, ma ne vale la pena: perché è davvero un modo concreto per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, aiutandoli a gestire lo stress nei momenti più complessi.
L’importanza del well being sul luogo di lavoro e il ruolo della tecnologia
Investire nel benessere è sempre una buona idea!
Il well being migliora l’impegno dei dipendenti, spesso più di un aumento salariale.
In Italia, il 52% dei lavoratori si dice più propenso a rimanere fedele a un datore di lavoro, che investe nel loro benessere.
Anche la tecnologia, le capacità innovative dell’azienda, la comunicazione e la digitalizzazione del welfare giocano però un ruolo fondamentale: applicazioni mobili per la gestione dei benefit sono diffuse nel 74% delle aziende italiane e incoraggiano abitudini più salutari, secondo il 67% dei lavoratori.
Concludiamo quindi dicendo che oggi l'Italia ha già intrapreso un percorso verso un approccio più olistico al Welfare, guardando al benessere delle persone a 360 gradi, trend che si prevede in netta crescita anche negli altri Paesi.
La chiave del successo è già - e lo sarà sempre di più - investire in benefit mirati, saper ascoltare le esigenze dei lavoratori e sfruttare le potenzialità tecnologiche, per rendere i servizi offerti sempre più accessibili e inclusivi.