La socialità è un elemento cruciale per il benessere individuale e collettivo.
Se consideriamo che, in media, gran parte della nostra giornata si svolge in un contesto lavorativo, risulta piuttosto evidente come tale aspetto non possa essere sottovalutato dalle aziende.
Le relazioni interpersonali influenzano infatti non solo la qualità della vita, ma anche la produttività e la qualità del lavoro.
Approfondiamo quindi il concetto di “socialità”, la rilevanza evolutiva della socializzazione, i dati di oggi relativi al lavoro e il ruolo del Welfare Aziendale nel favorire relazioni solide tra colleghi e un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata.
Cos’è la “socialità”?
Con il termine socialità ci si riferisce alla capacità e all’innato bisogno umano di connettersi con gli altri, costruendo relazioni basate su fiducia, rispetto e collaborazione.
Si tratta di una componente intrinseca della natura umana: siamo appunto “esseri sociali” per definizione.
Ma la socialità non si limita all’incontro fisico: comprende anche la comunicazione digitale, l’empatia e il desiderio di condividere esperienze.
Nel lavoro, la socialità si manifesta sotto forma di scambi informali in pausa caffè, brainstorming di gruppo, momenti di team building e molto altro... E tali momenti di connessione aiutano a rafforzare i legami e a rendere l’ambiente di lavoro più armonioso e produttivo.
La socializzazione e l’interazione con gli altri: fattori indispensabili per l’evoluzione
Dal punto di vista evolutivo, l’essere umano ha prosperato così tanto, proprio grazie alla sua capacità di creare comunità e relazioni.
Collaborare, condividere risorse e sostenersi a vicenda sono stati elementi fondamentali per la sopravvivenza della specie, ma non dobbiamo pensare che si tratti di peculiarità affini solamente al passato!
Anche nel mondo moderno, il bisogno di interazione resta un pilastro fondamentale per il benessere psicofisico.
Tra le altre cose, infatti, le relazioni interpersonali sane stimolano il rilascio di ossitocina (l’ormone del benessere), riducendo stress e ansia.
In ambito lavorativo, ciò si traduce in: team più coesi, maggiore creatività e una risoluzione dei problemi più efficace.
La reale necessità di socialità oggi, dati alla mano!
Secondo uno studio condotto dall’Università di Harvard, la solitudine cronica può aumentare il rischio di mortalità precoce del 26%.
Inutile dire che l’habitat relazionale influenza la qualità della vita, sia individuale che collettiva, e che le relazioni interpersonali aumentano il senso di appartenenza e il benessere mentale, amplificano i livelli di felicità, riducendo lo stress e migliorando l'autostima.
La socialità influisce però anche sul benessere fisico, oltre che mentale, migliorando i livelli di salute generale.
Ne consegue che gli ambienti lavorativi che si impegnano nel favorire le interazioni umane tra colleghi registrano tassi più alti di soddisfazione e fidelizzazione dei dipendenti.
La socialità è, insomma, alla base del wellbeing e del work-life balance.
Socializzare in azienda e vita extra lavoro: anche il tempo libero è importante
“... è un benessere che richiede di dedicare più tempo alla cura di sé stessi:
l’82,8% degli italiani è più attento rispetto al passato al proprio benessere
psicofisico, alla sua salute, alla gestione dello stress e alle relazioni…”
[Fonte: 7° Rapporto Censis-Eudaimon]
Anche in luce delle nuove scale di valori, la qualità della vita è sempre più legata - oltre che al benessere fisico - a quello mentale.
Il 67,7% degli occupati vorrebbe ridurre il tempo dedicato al lavoro
L’82,8% dedica più attenzione al proprio benessere psicofisico
[Fonte: 7° Rapporto Censis-Eudaimon]
Partendo da questo presupposto, il valore del tempo libero è ovviamente cruciale (come abbiamo già visto QUI), ma è bene anche concentrarsi sul tempo che si trascorre in ufficio, che - per forza di cose - finisce per essere molto di più al confronto.
Una buona socialità sul lavoro inizia spesso con semplici abitudini quotidiane: pranzi condivisi, aperitivi dopo l’orario d’ufficio o attività di team building.
Tuttavia, resta altrettanto importante che i dipendenti trovino tempo per coltivare relazioni e interessi personali anche al di fuori del lavoro.
Un giusto equilibrio tra vita professionale e tempo libero non solo migliora il benessere generale, ma crea anche una base più solida per relazioni professionali sane.
Quando i dipendenti si sentono valorizzati nella loro dimensione umana, sono lavorativamente più propensi a collaborare in modo positivo e costruttivo.
Come mettere in pratica tutto ciò?
Il ruolo del Welfare Aziendale nelle relazioni interpersonali
“ … una consistente maggioranza di occupati rileva che l’azienda in cui lavora
non è attenta al benessere psicofisico dei propri lavoratori: lo dichiara il
61,7% dei lavoratori.
…
L’insoddisfazione per l’attenzione aziendale per il benessere psicofisico dei
lavoratori è espressa dal 62,3% degli impiegati, dal 68,4% degli operai, e dal
39,2% dei dirigenti.”
[Fonte: 7° Rapporto Censis-Eudaimon]
Il Welfare Aziendale gioca un ruolo cruciale nel facilitare la socialità sul lavoro.
Iniziative, come programmi di mentoring, corsi di formazione collettivi e spazi condivisi ben progettati, incentivano l’interazione tra colleghi.
Molte aziende stanno investendo in soluzioni innovative per promuovere internamente il benessere sociale, tramite l’organizzazione di eventi aziendali, sessioni di mindfulness di gruppo, viaggi, charity, attività sociali e sportive in team.
Al contempo, tramite i benefit e altri servizi, offerti tramite il Welfare Aziendale, è possibile incentivare e favorire anche le relazioni interpersonali e la socialità al di fuori dell’ambiente di lavoro, migliorando o facilitando la qualità delle attività svolte durante il tempo libero.
Queste iniziative non solo migliorano l’umore e la salute mentale dei collaboratori, ma rafforzano anche il senso di appartenenza a una comunità lavorativa.
Le cosiddette “interpersonal skills” (soft skills e competenze relazionali) sono competenze indispensabili per il consolidamento del Team: utili per allineare gli obiettivi aziendali e le necessità dei singoli componenti, creando rapporti basati sul rispetto, sulla fiducia e sulla lealtà reciproca (sia verso i colleghi che verso l’azienda).
Il lavoro del futuro dev’essere sempre più: ibrido, empatico e creativo!
La socialità e le relazioni interpersonali non sono infatti un lusso, bensì una necessità nel contesto lavorativo odierno.
Promuovere un ambiente di lavoro dove le connessioni umane siano valorizzate non solo migliora la qualità della vita dei dipendenti, ma rappresenta un vantaggio competitivo anche per le imprese.
Investire nel Welfare Aziendale, mettendo le persone al centro, e incentivare momenti di socializzazione, sia sul lavoro che nel tempo libero, è una scelta vincente per costruire un futuro più sereno e collaborativo.