I servizi da cui è caratterizzato un piano di welfare aziendale concreto e ben ragionato, messi a disposizione delle organizzazioni, hanno lo scopo di sostenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei collaboratori.
Nello specifico, come raggiungono il work-life balance le donne?
Bionde, more, con le occhiaie o le lentiggini.
Sportive, lavoratrici, indaffarate e grintose.
Sai di chi stiamo parlando, non è vero?
Sì, tra poco è l’8 marzo.
No, non ci ricordiamo del sesso femminile solo in questa occasione.
Sì, è vero, la donna “va festeggiata tutto l’anno”, come d'altronde i figli, i genitori, gli amici di sempre, i compagni di vita.
Oggi, però, sentiamo realmente di voler dedicare del tempo alla figura della donna.
Che ruolo hanno le donne nel mondo di oggi?
Non è più il momento di fare gli anticonformisti, non possiamo più fare finta di niente. Questo argomento ci deve interessare, riguarda tutti noi, ne sei coinvolto anche tu.
Purtroppo, oggi più che mai questa data è diventata quasi necessaria a ricordare il forte valore che porta con sé.
Probabilmente non ce ne rendiamo conto concretamente (spesso finché una cosa non ci tocca nell’intimo non riusciamo a comprenderla fino in fondo), ma dobbiamo fare molta attenzione a tutti gli studi e le ricerche che portano alla luce l'odierna disuguaglianza tra uomini e donne nel lavoro e nella vita privata.
Le complessità di oggi derivano dagli strascichi culturali di ieri.
La diversità è all’ordine del giorno, troppo naturale e normale che non siamo più in grado di riconoscerla.
Dov’è l’aggressività che contraddistingue l’essere donna?
Dov’è la grinta messa in campo nell’urlare ad alta voce i propri diritti?
In un mondo ideale non sarebbe necessario gridare per farsi sentire, perché la comunità di persone proclamerebbe il bene l’una dell’altra. Perché dovremmo lottare così a fondo per la parità dei diritti?
“Non farti dare limiti artificiali che non siano veramente i tuoi. E soprattutto non darteli tu stesso, ma se hai dei sogni e delle ambizioni prova a trovare una strada. Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.”
Samantha Cristoforetti
Ciò a cui aspirare dovrebbe essere la creazione della propria identità, l’ascolto concreto di chi abbiamo di fronte, il diritto di essere noi stessi, di poterci realizzare in ciò in cui ci sentiamo pienamente soddisfatti. Nessun permesso, solo il diritto di essere veramente felici.
Sono già parecchie le difficoltà tra le mura di casa, la vita privata è un uragano di obblighi e impegni.
Noi di Eudaimon ne siamo consapevoli e la nostra volontà è quella di rendere migliore e più semplice la vita di ogni lavoratore: in particolare, miriamo a semplificare la vita di ogni donna che si divide tra casa e lavoro.
Una donna che non rinuncia alla sua carriera, che ce la mette tutta per raggiungere i suoi obiettivi e che è soddisfatta del proprio lavoro.
Una donna che a fine giornata non si ferma, ma mira a conciliare la stanchezza lavorativa con gli impegni di una vita privata che prendono inevitabilmente il sopravvento.
Proprio per questo motivo abbiamo voluto analizzare nello specifico le abitudini delle donne.
Ci siamo voluti basare su casi reali, situazioni che tocchiamo con mano ogni giorno. Abbiamo costruito l’Osservatorio su circa 500 aziende, includendo sia PMI sia grandi imprese, caratterizzate da piani di welfare aziendale personalizzati.
I dati su cui abbiamo ragionato si basano sull’utilizzo dei servizi da parte di circa 600.000 utenti, di cui quasi il 40% rappresentato da donne.
L’obiettivo è stato quello di comprendere quali fossero le effettive difficoltà e responsabilità in capo ad ognuna e quanta la forza necessaria per superarle da sole, correlandole alle iniziative che le aziende possono mettere in campo a sostegno di ogni suo collaboratore.
Ciò che appare fin da subito decisamente interessante, riguarda la correlazione esistente tra l’età delle donne lavoratrici e i servizi utilizzati da ognuna.
Cosa ci colpisce in particolare dell’utilizzo dei servizi di welfare per fascia d’età?
All’aumentare dell’età, aumenta lo spicchio verde dei rimborsi spesa, mentre diminuisce sempre più lo spicchio blu che rappresenta i servizi relativi all’ART. 100.
Cosa ci dimostra l’andamento di queste percentuali?
Le ragazze più giovani, appena entrate nel mondo del lavoro, fresche di studi e cariche di entusiasmo, determinate a mettere in pratica quanto appreso finora solo nella teoria, hanno il desiderio di conciliare la vita privata con questa nuova esperienza. Per questo motivo utilizzano maggiormente servizi che comprendono i viaggi, il tempo libero e la cultura.
Al contrario, le donne più adulte, ipotizzando che abbiano uno o più figli a carico e con genitori anziani, richiedono maggiormente sostegno all’azienda nella quale lavorano per quei servizi capaci di alleviare la pressione quotidiana per la cura dei familiari più vulnerabili, siano questi minori, disabili o anziani.
C’è uno spicchio che mantiene pressoché la stessa dimensione per le diverse fasce d’età: i buoni. Si tratta di benefit di tutela e integrazione del reddito, tra cui troviamo le convenzioni con negozi e/o buoni acquisto. Il motivo di una percentuale così elevata e presente per ogni età, ricade nella volontà di molte aziende di portare un risparmio ai propri collaboratori.
È necessario valutare attentamente questo pensiero.
Il welfare così immaginato, potrebbe essere concepito dai lavoratori stessi come una sorta di regalo, una concessione, una modalità di risparmio da parte dell’azienda.
È proprio questo il punto.
Al contrario, il welfare dovrebbe essere una forma effettiva di sostegno in cui l’impresa creda fortemente e lo sviluppi per supportare i propri collaboratori nella protezione sociale e nella gestione della vita. Una buona comunicazione messa in campo dall’organizzazione per le sue persone, risulta dunque fondamentale!
Non ci siamo fermati qui.
“Il nostro welfare è connotato da una rilevante esposizione delle famiglie e in particolare delle donne, sia nel care per i minori sia anche, più di recente, in quello per gli anziani non autosufficienti; è chiaro che per restare nel mercato del lavoro le donne hanno sempre più bisogno di servizi personalizzati che consentano di organizzare al meglio il rapporto tra tempo di lavoro professionale e tempo di lavoro familiare.”
1° Rapporto Censis-Eudaimon
Tra i servizi che abbiamo appena analizzato, quali sono quelli realmente più utili a sostenere le donne?
Questo grafico a torta è decisamente significativo.
Troviamo al primo posto in graduatoria con il 42% la cura dei figli. I servizi e le prestazioni riguardanti questo ambito comprendono:
- i rimborsi spesa per i libri e lo studio dei propri figli
- i servizi per il supporto e l’orientamento allo studio e per il sostegno nella ricerca di lavoro
- l’attivazione dei campus estivi
Subito dopo troviamo i servizi che riguardano la tutela salute con il 41% di utilizzo. L’importanza di sentirsi bene, in ottima salute, sia per se stesse sia per la propria famiglia, è un fattore da non sottovalutare:
- promozione di campagne di prevenzione mediche
- assistenza sanitaria
- check-up e visite mediche specialistiche
Ultimo, ma non meno importante, riguarda la mobilità con il 17%. È una percentuale di richieste di rimborsi per il trasporto casa-lavoro (ad esempio l’abbonamento ai mezzi pubblici) abbastanza elevata, che ci fa riflettere anche su quanto tempo le donne trascorrono fuori di casa. Manca il tempo di gestire se stesse e la propria vita. Sono necessari veri e propri servizi salva-tempo, che siano in grado di supportare lo svolgimento delle attività quotidiane.
Nel decennio 2006-2016 l’occupazione femminile è cresciuta più di quella maschile, ma sembra essersi fermata nel corso dell’ultimo anno. Le donne sono le vere protagoniste della ripresa occupazionale, dobbiamo esserne consci.
Dimissioni e congedi, situazioni di stress e di stanchezza, dovuti alla difficoltà di conciliare le esigenze della vita professionale e di quella privata, presentano numeri ancora troppo elevati.
Dobbiamo fare qualcosa. Le aziende per prime devono agire.
Sono necessari servizi di sostegno per la gestione del tempo, in modo da conciliare positivamente il tempo dedicato al lavoro con il benessere proprio e della propria vita privata.
Ciò implica un maggior coinvolgimento dei collaboratori nella vita lavorativa che si traduce in una maggiore produttività e, per concludere il cerchio, nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Per la creazione di un buon piano di welfare, uno studio ad hoc per azienda e per ambiente organizzativo collegati ad un buon flusso di comunicazione, sono fondamentali. In questo modo l’organizzazione sarà capace rispondere in maniera precisa alle richieste dei suoi collaboratori.
Il futuro ci sta aspettando.
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella "zona grigia" in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.”
Rita Levi Montalcini