In un contesto lavorativamente e commercialmente sempre più competitivo e dinamico, l’importanza di una cultura aziendale rappresentativa prende sempre più piede, come elemento distintivo e come motivo di pregio.
La cosiddetta “cultura aziendale” è ormai diventata un asset strategico cruciale per attrarre talenti, aumentare la produttività e consolidare l’identità del brand; ma cos’è esattamente e come si ottiene?
Non parliamo banalmente di una serie di valori scritti all’interno di un documento ufficiale, ma di comportamenti concreti, relazioni quotidiane e pratiche condivise, che scandiscono la quotidianità della vita organizzativa in azienda.
In questo articolo cercheremo quindi di sviscerare il vero significato della “cultura aziendale”, per capire come costruirla efficacemente e personalizzarla (anche tramite il Welfare Aziendale) e perché è fondamentale per il successo di lungo periodo.
Cosa si intende per "cultura aziendale"
La cultura aziendale rappresenta l’insieme di valori, principi, norme non scritte e comportamenti, che definiscono come un’organizzazione opera e interagisce, sia internamente che esternamente.
Potremmo definire la cultura aziendale un po’ come “il carattere dell’azienda”, il suo “heritage”, il suo modo di essere, di mostrarsi e di interfacciarsi con gli altri, sia con i propri dipendenti che con i partner, collaboratori e clienti finali.
La cultura aziendale è insomma il risultato dell’identità, della storia e della visione dell’azienda: vision e mission incluse, ovviamente.
Una cultura forte e coerente nelle proprie scelte favorisce coesione, motivazione e senso di appartenenza, mentre una cultura debole finisce per generare inevitabilmente disallineamento e conflitti.
A questo punto, risulta quindi quasi automatico chiedersi: come ottenerla?
Come costruire una buona cultura aziendale
Costruire una cultura aziendale solida richiede innanzitutto TEMPO, coerenza e coinvolgimento a più i livelli.
Tra gli elementi fondamentali:
● definire valori chiari e condivisi, che devono riflettere la mission e la vision aziendale.
● Usare una comunicazione trasparente, in grado di favorire un dialogo aperto e un ascolto attivo.
● Avere una leadership coerente, in cui gli stessi dirigenti incarnano i valori aziendali, dando l’esempio ai loro sottoposti.
● Prevedere un onboarding efficace, in cui ogni nuovo collaboratore è reso parte della cultura aziendale fin dal primo giorno.
● Usare forme di riconoscimento e feedback, per premiare comportamenti coerenti con i valori e rafforzare la cultura nel tempo.
Per comprendere ancora meglio la reale portata della cultura aziendale è però utile distinguerne 3 declinazioni, strettamente connesse tra loro…
Cultura organizzativa, cultura d’impresa e cultura del lavoro
Potremmo definire la cultura aziendale come il risultato della somma di 3 concetti strettamente correlati tra loro, che ne mettono in luce sfumature diverse, ma complementari: la cultura organizzativa, la cultura d’impresa e la cultura del lavoro.
La cultura organizzativa rappresenta l'insieme di tutti i valori, le credenze, le norme e i comportamenti condivisi, che caratterizzano un'organizzazione e ne influenzano le dinamiche e il funzionamento interno e le relazioni esterne.
La cultura d'impresa invece si riferisce - tra questi - specificamente ai soli valori e pratiche, che definiscono nel dettaglio l'identità aziendale.
La cultura del lavoro - infine - include i valori e le norme che regolano il modo in cui praticamente le persone interagiscono e lavorano in un determinato contesto professionale, sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione.
Per fare qualche esempio, la cultura organizzativa si riferisce all'insieme di valori, credenze, norme e comportamenti condivisi all'interno di un'organizzazione e influenza l'ambiente di lavoro, la motivazione dei dipendenti e i risultati complessivi dell'azienda. Può essere positiva o negativa, con conseguenti impatti significativi sul benessere dei dipendenti e sulla produttività.
Una buona cultura organizzativa si costruisce tramite la comunicazione, la collaborazione, l’autonomia e l’apprendimento continuo.
Il termine “cultura d'Impresa” è spesso utilizzato come sinonimo di “cultura organizzativa”, ma con un'enfasi maggiore sul contesto specifico dell'azienda; si può manifestare quindi ad esempio tramite un codice di abbigliamento, orari di lavoro, struttura dell'ufficio, benefit e simili…
La cultura d’impresa ha un impatto sul modo in cui i dipendenti interagiscono tra loro e con il mondo esterno, e su come vengono gestiti i processi aziendali; ne è un esempio la cultura dell'innovazione, dove l'azienda incoraggia la sperimentazione e l'apprendimento continuo.
Quello di “cultura del lavoro” è un concetto più ampio che include i valori e le norme, in grado di regolare il modo in cui le persone interagiscono e lavorano.
Non si limita al contesto interno della singola organizzazione, ma può essere influenzata da fattori esterni, come le tendenze del settore o le aspettative sociali.
Può essere caratterizzata da aspetti come la flessibilità, la collaborazione, la trasparenza e il work-life balance.
Un esempio di cultura del lavoro è la cultura della collaborazione, dove i dipendenti sono incoraggiati a lavorare insieme e a condividere le proprie conoscenze.
Questi 3 diversi livelli sono imprescindibili l’uno dall’altro e mostrano diverse facce della stessa medaglia, influenzandosi reciprocamente e contribuendo a definire un'identità complessiva e completa dell'organizzazione.
Una cultura aziendale solida include quindi sia una buona cultura organizzativa, che d’impresa e del lavoro, ma - così facendo - è possibile guidare l’azienda verso il vero raggiungimento dei propri obiettivi?
Perché la cultura aziendale è importante
Come in parte già detto, una cultura ben costruita e coerente ha effetti tangibili sul successo aziendale, perché aumenta la motivazione dei collaboratori, migliora il clima interno, riduce il turnover e facilita l’attrazione di talenti in linea con i valori aziendali.
Inoltre, quando i comportamenti interni riflettono davvero i principi dichiarati, l’intera organizzazione ci guadagna in credibilità e coesione.
Se un’azienda riesce a far vivere la propria cultura in ogni aspetto dell’attività quotidiana si distingue non solo per ciò che fa, ma per COME lo fa; costruendo qualcosa di unico nel suo genere e in grado di differenziarsi davvero sul mercato, in modo “memorabile”.
Ma facciamo qualche esempio concreto…
Esempi di cultura aziendale
Molte imprese di successo hanno costruito una cultura forte e riconoscibile, che ne guida l’evoluzione.
Alcune puntano sull’innovazione continua, creando ambienti aperti alla sperimentazione; altre mettono al centro la sostenibilità, trasformando l’impegno etico in vantaggio competitivo; altre ancora si focalizzano sulla valorizzazione del capitale umano, offrendo spazi di crescita e ascolto reale ai propri dipendenti.
Non esiste una scelta univoca e corretta a priori, ciò che conta è che, in tutti questi casi, la cultura non è qualcosa di astratto, ma una leva strategica che influenza ogni decisione, creando una narrazione: ognuno la sua!
L’azienda racconta se stessa, aggiungendo un valore aggiunto al singolo prodotto, ipoteticamente replicabile, rendendolo unico, perché legato a un impegno, a un messaggio, a un significato, a uno stile.
Cultura aziendale & brand image
Il legame tra la cultura interna aziendale e l’immagine esterna del marchio è diretto e profondo.
Se la cultura è autentica, coerente e condivisa, anche la comunicazione esterna risulterà credibile.
Al contrario, quando c’è uno scollamento tra ciò che l’azienda comunica e ciò che realmente vive al suo interno, la reputazione rischia di risultare fragile e facilmente attaccabile.
La brand image, in questo senso, può essere considerata come uno specchio della cultura aziendale.
Sta alle singole imprese la scelta di quali valori da portare avanti, per plasmare la propria immagine aziendale, ma è innegabile ormai dire che un’azienda che mette le persone al centro e che ha a cuore la salute dei propri collaboratori e dell’ambiente, oggi non può che essere percepita positivamente, sia all’interno che all’esterno, generando fiducia e attrattività.
Ecco quindi che entra in gioco il Welfare Aziendale, come supporto concreto per creare un ambiente di lavoro positivo e una brand image personalizzata!
Il ruolo cruciale del Welfare nella creazione di una cultura aziendale solida e sana
Il Welfare Aziendale rappresenta oggi uno degli strumenti più concreti e potenti per rafforzare la cultura organizzativa e promuovere un ambiente di lavoro positivo.
Non si tratta solo di offrire qualche benefit accessorio, ma di adottare una visione centrata sul benessere delle persone, come valore fondante dell’identità aziendale.
Il Welfare può infatti incidere direttamente sulla qualità della vita lavorativa e, di conseguenza, sulla produttività, sulla fidelizzazione e sulla capacità di innovare.
Quando un’azienda investe in servizi di supporto reale, prende in considerazione opzioni come la flessibilità oraria e lo smart working, forme di tutela della genitorialità, l’assistenza sanitaria e/o il supporto psicologico, metodi e opportunità di formazione continua e tutte le accortezze necessarie caso per caso, per supportare la vita e la quotidianità di coloro che vi lavorano.
Solo così è possibile creare un ambiente di lavoro positivo e inclusivo, in cui lo stress è ridotto al minimo, in favore di un sano equilibrio con la vita privata dei dipendenti.
[Leggi anche l’articolo “Cos'è il Wellbeing? L’importanza del benessere dei lavoratori per il Corporate Wellbeing”]
Grazie al Welfare, l’impresa sta comunicando ai propri collaboratori un messaggio chiaro: “qui le persone sono al centro”; e non lo fa tramite uno slogan, ma con i fatti.
Tale approccio rafforza il senso di appartenenza, stimola la collaborazione e crea una cultura basata su fiducia, rispetto e reciprocità.
Un ambiente di lavoro in cui il Welfare è vissuto come parte integrante della cultura aziendale diventa più attrattivo per nuovi talenti, ma anche più resiliente nei momenti di crisi.
Le persone si sentono valorizzate, protette, ascoltate; e quando il benessere è percepito come un impegno autentico e costante, le aziende ne raccolgono i frutti sotto forma di entusiasmo, retention e reputazione.
In un’epoca in cui il lavoro sta cambiando profondamente, il Welfare non è più un’opzione, ma un pilastro per costruire una cultura aziendale moderna, sostenibile e umana.