Oggi la parola “ecosistema” risulta un po' abusata, soprattutto quando legata alla struttura aziendale, ma non per questo scorretta; più che altro troppo spesso privata del suo reale valore.
Possiamo quindi provare a riabilitare questa parola, ridandole un senso in relazione soprattutto a un modo di fare Welfare, che sia davvero parte del tessuto aziendale: non semplicemente un add-on, ma un fondamento della cultura aziendale.
Proviamo quindi a capire insieme perché per Eudaimon un Welfare silente, ma sempre presente e volto a garantire un ambiente in cui star bene e aperto al dialogo, è così fondamentale.
Un ecosistema d’impresa
Un ecosistema in natura è un insieme di organismi viventi (come piante, animali e microrganismi), che interagiscono sia tra loro che con l’ambiente circostante (aria, acqua, suolo), formando così un sistema interconnesso, complesso e interdipendente.
In altre parole, gli elementi di un ecosistema dipendono gli uni dagli altri, sia per sopravvivere che per poter crescere e prosperare.
Tali interazioni possono essere di vari tipi: alimentari, fisiche, chimiche, o di altro tipo, e sono fondamentali per mantenere l'equilibrio e la salute dell'ecosistema stesso.
Quando si parla di ecosistema d’impresa, si fa riferimento a un concetto simile, ma applicato al mondo del lavoro e degli affari, riferendosi o a forme di legami “esterni”, volti a creare un network di attori (aziende, partner, fornitori, clienti, investitori, enti pubblici, ecc.) che interagiscono tra loro in vari modi, mettendo ognuno a disposizione diverse competenze per creare valore economico e innovazione, o in riferimento all’anima interna dell’azienda stessa.
Noi oggi ci concentreremo principalmente sul secondo.
Parallelismi tra ecosistema naturale ed ecosistema aziendale
Con il termine “ecosistema aziendale” o “ecosistema d’impresa” si intende l'interazione e la connessione tra tutte le risorse, i reparti, le funzioni e le persone che compongono un'azienda.
Tali elementi dovrebbero essere interdipendenti e lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, come la crescita, l'efficienza e l'innovazione.
In un ecosistema aziendale, le diverse funzioni lavorative (ad esempio settore marketing, risorse umane, filiera di produzione, reparto vendite, ricerca e sviluppo…) collaborano strettamente tra loro, come gli organismi di un ecosistema naturale e sono imprescindibili l’uno dall’altro.
Ogni reparto - o figura professionale - contribuisce con il proprio ruolo specifico, creando un ambiente di lavoro interconnesso e sinergico, con reali possibilità evolutive.
Come dicevamo, spesso si abusa del termine “ecosistema”, inteso come epiteto di un'azienda moderna e viva, ma - raramente - le imprese che vengono insignite di tale definizione rispettano realmente i requisiti per essere tali.
Vediamo alcuni punti chiave, che sono alla base del parallelismo…
- Interconnessione e interdipendenza
In natura, gli organismi viventi sono legati da complesse relazioni di simbiosi, predazione e cooperazione, che favoriscono la sopravvivenza reciproca.
Allo stesso modo, all'interno di un'azienda, i diversi team operativi sono interconnessi e dipendono gli uni dagli altri. Ad esempio, il reparto marketing dipende dalle informazioni fornite dalla ricerca e sviluppo per promuovere i prodotti, mentre la produzione necessita delle vendite per orientare la produzione di beni richiesti dal mercato.
2. Equilibrio dinamico
Gli ecosistemi naturali si adattano e mantengono un equilibrio tra le diverse specie, così da garantire la sopravvivenza di tutti gli organismi coinvolti, senza che uno abbia maggior valore dell’altro.
Anche in un'azienda, è essenziale che ogni funzione o reparto lavori in modo equilibrato e interdipendente. Se un reparto è inefficiente o isolato, può compromettere il funzionamento dell'intero sistema. Per esempio, una carenza nelle risorse umane può rallentare l'innovazione nei reparti tecnici o nelle vendite. Ma - cosa ancora più importante - OGNI LAVORATORE deve stare bene in azienda, ed è quindi necessario coltivare il benessere psico-fisico di ognuno (analizzando le esigenze soggettive), per garantire un benessere e una prosperità complessiva, sia a livello di qualità che di produttività.
3. Evoluzione e adattamento
Gli ecosistemi naturali si evolvono continuamente, per rispondere ai continui cambiamenti dell’ambiente che li circonda (clima, nuove specie, ecc.).
Allo stesso modo, un ecosistema aziendale interno deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nel mercato, nelle tecnologie e nelle aspettative dei consumatori, ma anche alle singole esigenze dei suoi collaboratori. Necessità a loro volta influenzate dalla condizione geopolitica e storica esterna, nonché dalla cultura d’origine, dalla società e dalle singole dinamiche familiari. Ogni azienda deve quindi essere pronta a evolvere e a plasmarsi, per soddisfare nuove esigenze, con un focus sull'innovazione e sul miglioramento continuo.
4. Risorse condivise
In natura, le risorse naturali come acqua, luce solare e nutrienti sono equamente condivise tra tutte le specie dell'ecosistema.
All'interno di un'azienda, le risorse come tempo, informazioni, competenze e tecnologie sono condivise tra i reparti. La gestione di queste risorse in modo efficiente e collaborativo permette a tutta l’azienda di crescere e prosperare. Anche fornire eque possibilità di crescita e corsi di aggiornamento costanti è fondamentale, per mantenere l’azienda a un livello competitivo.
Alla luce di questo semplice parallelismo, ha ancora senso definire un’azienda in salute e un ambiente di lavoro felice come un “ecosistema”?
A nostro avviso sì, ma è proprio qui che entra in gioco il ruolo cruciale del Welfare Aziendale, come lo consideriamo in Eudaimon.
Il ruolo del Welfare Aziendale nel creare un ecosistema d’impresa
Il Welfare Aziendale è un elemento chiave che contribuisce al buon funzionamento dell’ecosistema aziendale interno, migliorando il benessere, la motivazione e la produttività dei dipendenti.
Proprio come in un ecosistema naturale, dove il benessere degli organismi è essenziale per mantenere l'equilibrio, un ambiente di lavoro sano e stimolante favorisce infatti anche il successo collettivo.
Includendo iniziative come programmi di salute, supporto psicologico, formazione continua, flessibilità lavorativa e incentivi economici, tutti progettati per soddisfare le necessità fisiche, emotive e professionali dei dipendenti.
Quando i dipendenti sono supportati e valorizzati, contribuiscono in modo più efficiente e creativo al progresso dell'azienda, ma - come abbiamo già detto più approfonditamente QUI - non sempre ciò che l’azienda in buona fede fa, per favorire il benessere dei propri dipendenti, coincide con le reali necessità dei singoli lavoratori.
Prima di capire quindi cosa fare, partiamo dal perché farlo.
I vantaggi di considerare l’azienda come un “ecosistema”
- Maggiore retention e attrazione di talenti. Un buon welfare aziendale rende l'azienda un luogo desiderabile in cui lavorare, aumentando la fidelizzazione dei dipendenti e attirando talenti qualificati.
- Miglioramento del clima aziendale. Il benessere psico-fisico dei dipendenti influisce positivamente sulle relazioni interne, creando un ambiente di lavoro più armonioso, collaborativo e privo di conflitti.
- Aumento della produttività. Investire nel Welfare Aziendale significa ridurre l’assenteismo e migliorare la motivazione e l'engagement dei dipendenti, con un impatto diretto sulla loro produttività.
- Sostenibilità e responsabilità interna. Promuovere il Welfare Aziendale dimostra l’impegno dell’azienda verso i propri dipendenti, rafforzando la sua reputazione interna e creando un legame di fiducia tra i lavoratori e la direzione.
Risulta quindi evidente quanto il Welfare non sia riducibile a una semplice serie di benefit, ma richieda una componente strategica, per creare un ecosistema aziendale che favorisca la coesione, la motivazione e la crescita sostenibile all'interno dell'azienda stessa.
Le aziende che investono nel benessere dei propri dipendenti sono più preparate a rispondere alle sfide del mercato e a raggiungere risultati duraturi nel tempo.
Riassumendo quindi, per dare vero valore al concetto di azienda come ecosistema, su cosa bisogna investire?
Il Welfare secondo Eudaimon
Il Welfare Aziendale in grado di generare davvero un sano e giusto ecosistema d’impresa dev’essere silente!
Potrebbe risultare controintuitivo, ma una presenza costante, che investe ogni ambito della vita e della cultura aziendale, finisce per non risultare neanche percepibile, perché si integra con tale naturalezza e disinvoltura nel panorama aziendale, che una sua evidenza risulterebbe quasi un eccesso.
La personalizzazione del Welfare e quindi dei servizi e supporti offerti non consente più di selezionare un pacchetto di bonus univoco per tutti, ma richiede sempre maggior maggior attenzione e soprattutto dialogo interpersonale ed empatico, per capire cosa serve e cosa no a ciascuno.
Letture consigliate:
Il Welfare Aziendale in Europa e il trend vincente della personalizzazione
L’importanza della comunicazione del Welfare Aziendale
Il Welfare è parte integrante della cultura aziendale, se non - addirittura - la sua massima espressione! Quello che l’azienda è e comunica passa attraverso le sue azioni pratiche e iniziative interne.
La presentazione dell’ambiente di lavoro come un “hub di benessere” diventa ancora più importante, in una società che punta sempre più - non solo al Work Life Balance - ma al Life Work Blend .
Letture consigliate:
Stress lavoro correlato: c’è bisogno di più benessere in azienda!
Il benessere di tutte le componenti dell’ecosistema è imprescindibile per la salute complessiva del sistema stesso, quindi un buon piano di Welfare deve saper accontentare i bisogni di tutti e, per farlo, non esiste una regola univoca: empatia, survey, dinamismo, flessibilità e capacità di adattamento sono le sole armi vincenti.