Eccoci ad una nuova puntata di interviste fatte da Forbes che, partendo dall’Instant Report Censis-Eudaimon, approfondisce cosa sta cambiando nel mondo del lavoro italiano e come il welfare aziendale può intervenire per supportare i lavoratori.
Qui trovate la prima parte di interviste.
Di seguito riportiamo le parole più rilevanti delle interviste fatte a due grandi nostri clienti: Andrea Peduto, Responsabile Organizzazione e Welfare di Edison SpA e Andrea Mazzini, Responsabile Amministrazione Personale e Welfare di Credem Banca.
Infine, troverete il link collegato al video in cui potrete ascoltare direttamente le interviste.
Andrea Peduto, Responsabile Organizzazione e Welfare di Edison SpA, racconta come Edison stessa sia la corretta fotografia dello spaccato italiano che emerge dall’Instant Report e di come abbia reagito e supportato i propri lavoratori durante questo periodo:
“L’Instant Report riporta la fotografia di un’Italia divisa tra coloro che hanno subito più pesantemente gli impatti economici della crisi e coloro che invece hanno continuato a lavorare grazie allo smart working.
Noi di Edison ci occupiamo di servizi energetici, servizi essenziali, e i nostri dipendenti hanno continuato a lavorare in parte in presenza, soprattutto negli ospedali e nei reparti covid, e in parte in smart working. Abbiamo dovuto cambiare il modo offrire i servizi per entrare nelle case delle persone e abbiamo aperto delle finestre di dialogo e di ascolto. Nel welfare è aumentato il bisogno di dare soluzioni personificate, quindi noi abbiamo cercato di andare sempre più incontro al dipendente non solo tramite tutti i canali già disponibili, ma anche mettendogli a disposizione figure di tutor e orientatori più vicini ai bisogni primari.
Nelle aziende non c’è più un bisogno comune, ma bisogna entrare nel bisogno specifico, è cambiato il contesto e quindi sono cambiati i bisogni e noi dobbiamo intercettarli in base a come cambia la società.”
Andrea Mazzini, Responsabile Amministrazione Personale e Welfare di Credem Banca, espone la rapidità con cui è stato affrontato il cambiamento all’interno della realtà aziendale grazie alle dinamiche organizzative già in lavorazione.
“Il Report evidenzia che le cose sono cambiate profondamente e l’impatto è stato pesante per tutti, soprattutto per le aziende che non erano pronte per il lavoro da casa.
Noi in Credem, già prima dell’emergenza covid, avevamo più di 2.000 dipendenti su una forza di circa 6.000 con attivi momenti di smart working, quindi abbiamo reagito bene in termini di velocità e siamo arrivati a oltre il 90% di remote working, a parte coloro che hanno continuato a lavorare dalle filiali.
Dal 2015 noi abbiamo dato il via ad un progetto importante di welfare aziendale, con una piattaforma molto ricca di servizi che, come logica organizzativa prevede una pianificazione annua. Ovviamente nel 2020 è stata variata la pianificazione fatta: siamo passati dalle iniziative in presenza ad aspetti più funzionali con l’obiettivo di stare più vicino alle persone. In termini di welfare, è stato delicato gestire il cambiamento psicologico di ognuno: è cambiato il modo di relazionarsi e di vivere la giornata lavorativa. La rapidità nel fare questo si è rivelata molto importante.
Lo smart working nella nostra azienda era nato come asset per la conciliazione della vita privata del dipendente. L’abbiamo poi voluto come opzione organizzativa, un nuovo modo di lavorare: un modo diverso di lavorare non solo da un altro luogo, ma anche con flessibilità oraria e per obiettivi.
Il covid ha accelerato fortemente un percorso già in fase di sviluppo e la nuova normalità porterà questa gestione con modalità strutturata ed estesa, con un mix del 50% di attività svolte a casa e 50% in azienda.”