Mercoledì 9 novembre si è svolta la Eudaimon Digital Talk “Welfare aziendale: best practices – Focus: un fattore abilitante per la parità di genere e l’accesso ai fondi del PNRR”.
L’obiettivo è stato quello di guardare al welfare aziendale da una nuova prospettiva, e quindi non solo come importante strumento di sostegno ai più profondi bisogni personali, famigliari ed economici dei collaboratori.
Ne è nata una bella chiacchierata con ospiti esterni alla nostra organizzazione e che ci hanno accompagnato nella riflessione su come il welfare aziendale possa fare bene alle aziende sotto tanti punti di vista, aiutandole anche a ottenere dei risultati importanti su temi diversi da quello di portare in azienda delle soluzioni per sostenere i collaboratori e le loro famiglie.
Il primo tema, la parità di genere, ci è sembrato un argomento molto più che attuale sul quale riflettere: il Global Gender Gap Index 2022 realizzato dal World Economic Forum, a livello globale, ci vede al 63° posto su 146 paesi analizzati. Con un netto disallineamento rispetto alle economie a noi più vicine: la Germania occupa la 10° posizione, la Francia la 15° e la Spagna la 17°.
Per quanto la situazione a livello nazionale appaia drammatica, sono diverse le aziende che si stanno già adoperando da tempo per portare la parità di genere in azienda e che lo hanno fatto anche attraverso la messa a terra di iniziative di welfare aziendale.
Donatella De Vita, Global Head of Welfare and Engagement di Pirelli, ci porta l’esperienza di una grande azienda che lavora a questo percorso da anni e offre infatti una lettura di un welfare aziendale che, anche a seguito della pandemia, ha saputo evolversi e inserirsi nei temi legati alla valorizzazione e accoglienza della diversità, arrivando a essere più vicino alle persone in quanto individui e dando nuovo spazio anche alle unicità dei percorsi di carriera femminili.
Su questo tema è molto significativo il racconto di Laura Abate, Welfare Manager di Pirelli, che ci fornisce uno spaccato delle attività a sostegno della genitorialità e dei caregiver, che possono essere una chiave importante per lo sblocco delle figure femminili in azienda. In particolare, emerge il focus sul coinvolgimento delle figure maschili, sia in percorsi di co-genitorialità che attraverso una sensibilizzazione verso i ruoli di cura; una sfida culturale di condivisione dei carichi di cura che si concretizza attraverso il coinvolgimento della “controparte” in percorsi di formazione e workshop.
Un diverso punto di vista su questo tema ci viene fornito da Flaminia De Romanis, Responsabile del Team Academy di Valore D, che porta l’esperienza di questa associazione di 330 aziende che lavora sulle multidiversità per creare un impatto a livello nazionale. Nella strategia dell’associazione il cambio culturale è proprio uno degli obiettivi al centro del percorso che le aziende devono intraprendere per fornire una propulsione al raggiungimento della parità di genere, e il lavoro di formazione deve essere portato avanti a 360°: partendo dal management per arrivare poi ai giovani e ai processi aziendali.
Il secondo tema è un doveroso rimando al PNRR, una iniziativa economica di vastissima portata e un’opportunità cui l’Italia guarda con grande aspettativa per dare nuova linfa all’economia nazionale.
Se Laura Abate evidenzia lo scollamento tra ritmi delle aziende e ritmi delle iniziative pubbliche, Roberto Trainito, Associate Partner Responsabile Area Policy Analysis & PNRR di Intellera Consulting, porta l’esperienza consulenziale legata all’attuazione del PNRR e prova a fare un po’ di chiarezza su un tema che certamente presenta non poche criticità e zone grigie, tracciando le aree di intervento che si intersecano con il welfare aziendale e con l’esigenza nazionale di coinvolgimento delle donne, e dei giovani, nel mondo del lavoro. Il Paese può e deve agire in molti modi, dalla certificazione della parità di genere al rispetto di soglie minime di assunzione femminili, fino alla messa a terra di iniziative di welfare aziendale che possano favorire la conciliazione vita-lavoro, è bene sfruttare la leva, e i fondi, del PNRR per far progredire la nostra società e il nostro mondo del lavoro.
Le riflessioni emerse oggi ci ricordano che questi due temi che sembrano distanti tra loro sono in realtà indissolubilmente intersecati, e con loro anche il welfare aziendale, che, come ci ricorda Alberto Perfumo, fondatore e AD di Eudaimon, può essere uno strumento importante per portare un contributo importante per promuovere una società migliore.