Previdenza Integrativa_Welfare
07 Febbraio 2024

Previdenza integrativa o complementare e Welfare Aziendale

Previdenza integrativa: cos'è, tipologie e vantaggi

La previdenza integrativa o previdenza complementare è un argomento di crescente rilevanza nell'ambito della sicurezza finanziaria individuale; in un contesto in cui le pensioni pubbliche potrebbero non essere sufficienti a garantire un tenore di vita dignitoso, la previdenza integrativa si pone come un pilastro aggiuntivo, per assicurare un futuro economicamente stabile.

In questo articolo, esploreremo in cosa consiste quindi la previdenza integrativa, le sue diverse tipologie e i vantaggi che può offrire.

Cos'è la previdenza integrativa

Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la previdenza complementare, disciplinata dal D.lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, rappresenta il secondo pilastro del sistema pensionistico, il cui scopo è quello di integrare la previdenza di base obbligatoria o di primo pilastro.

Essa ha come obiettivo quello di concorrere ad assicurare al lavoratore, per il futuro, un livello adeguato di tutela pensionistica, insieme alle prestazioni garantite dal sistema pubblico di base.

La previdenza integrativa è quindi un sistema di risparmio a lungo termine, mirato a integrare le pensioni pubbliche.

Si tratta di una forma di previdenza privata, volontaria e gestita da enti specializzati come fondi pensione.

L'obiettivo è quello di accumulare un capitale, che possa essere utilizzato al momento del pensionamento, per garantire un reddito supplementare.

La previdenza integrativa è una forma di risparmio, basata su contributi periodici, che vengono investiti in modo mirato, per ottenere rendimenti sostenibili nel tempo.

In che modo?

Previdenza integrativa: come funziona

Come spiegato nella Guida del COVIP, il funzionamento della previdenza integrativa è relativamente semplice: gli aderenti versano dei contributi regolari, che vengono investiti in una varietà di strumenti finanziari come azioni, obbligazioni e fondi comuni.

Inoltre, nel corso degli anni, il capitale accumulato cresce anche grazie ai rendimenti generati dagli investimenti.

Al momento del pensionamento, l'assicurato può usufruire del capitale accumulato sotto forma di rendita o capitale, offrendo una maggiore flessibilità nella gestione del proprio futuro finanziario.

Quante tipologie di previdenza integrativa esistono?

Esistono diverse tipologie di previdenza integrativa, adatte alle esigenze e alle preferenze individuali.

Tra le principali troviamo:

  • previdenza integrativa con fondi pensione aperti,

sottoscrivibile in modo facoltativo dal singolo individuo.

  • Previdenza integrativa con fondi pensione chiusi o negoziali,

anche detta fondo negoziale. Un fondo pensionistico complementare – cosiddetto “collettivo” – al quale possono accedervi solo determinate categorie di lavoratori, definite dall’organizzazione sindacale. A differenza di quelli aperti, i fondi pensione negoziali sono legati ad associazioni senza scopo di lucro e vengono istituiti dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale.

Ogni tipo ha caratteristiche specifiche che li rendono adatti a differenti profili di risparmiatori.

La scelta della tipologia dipende da fattori come l'età, la situazione lavorativa e le aspettative personali riguardo al pensionamento.

Previdenza integrativa: fondi privati e fondi di categoria a confronto, pro e contro

Nel panorama della previdenza integrativa, è possibile distinguere tra fondi privati e fondi di categoria.

  • I fondi privati offrono una maggiore personalizzazione
  • I fondi di categoria sono legati alla professione o settore di appartenenza.

La scelta tra i due dipende dalle preferenze individuali e dalle esigenze specifiche.

Entrambi presentano vantaggi e svantaggi, come diversificazione degli investimenti e vincoli normativi; una decisione consapevole richiede quindi una valutazione attenta dei pro e contro di ciascuna opzione.

Infatti, tenendo in considerazione che:

L’art. 38 della Costituzione stabilisce che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale (comma 1) e che i lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria (comma 2).

La medesima norma costituzionale prevede altresì che “ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato” (comma 4), ma che “l’assistenza privata è libera” (comma 5).

Il lavoratore può quindi decidere di aderire o meno alla previdenza complementare e secondo quale modalità.

Mettendo quindi a confronto fondi privati e fondi di categoria ed analizzando i pro e i contro dei fondi aperti o chiusi, evidenziamo le principali differenze.

  • I fondi aperti sono istituiti da banche, assicurazioni, SGR o SIM, mentre i fondi chiusi si appoggiano a associazioni senza scopo di lucro. Di conseguenza, i fondi aperti hanno costi molto più alti rispetto ai fondi di categoria!
  • I fondi aperti consentono una capitalizzazione individuale, consentendo di destinare TFR, contributi e rendimenti direttamente alla propria pensione integrativa.
  • I fondi aperti godono di una tassazione agevolata in tutte le loro fasi.
  • I fondi aperti possono essere soggetti ad anticipazioni e riscatti, anche prima della data di maturazione dei requisiti necessari per il pensionamento.
  • I fondi negoziali o chiusi consentono a chi aderisce a un fondo pensione negoziale di versarvi, in aggiunta al TFR, anche un contributo proprio (con importo minimo pari all’1% della retribuzione) mediante la busta paga.
  • Se il lavoratore decide di avviare una contribuzione propria su fondo chiuso, matura il diritto a un contributo aggiuntivo a carico del datore di lavoro.
  • Per i fondi chiusi le deduzioni fiscali vengono applicate direttamente al cedolino dello stipendio. Il lavoratore può quindi beneficiarne prima della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Previdenza integrativa e deducibilità dei contributi

Un aspetto rilevante della previdenza integrativa è la deducibilità fiscale dei contributi versati.

In molti Paesi, i contributi possono essere detratti o dedotti dal reddito imponibile, offrendo un incentivo fiscale significativo.

Tale caratteristica rende ovviamente la previdenza integrativa non solo un investimento per il futuro, ma anche uno strumento per ottimizzare la situazione fiscale personale.

I vantaggi della previdenza complementare

Riepilogando, i vantaggi della previdenza complementare o integrativa sono quindi evidentemente molteplici:

  • la garanzia di un'entrata aggiuntiva nel momento del pensionamento,
  • deducibilità fiscale,
  • una maggiore sicurezza finanziaria,
  • più flessibilità nella gestione del capitale accumulato,
  • una possibilità in più di adattarsi alle mutevoli esigenze della vita.

Welfare Aziendale e previdenza integrativa

Il Welfare Aziendale può influire sulla previdenza complementare in diverse maniere, poiché entrambi hanno l'obiettivo di migliorare il benessere complessivo dei dipendenti.

Vediamo alcuni dei modi principali in cui il Welfare Aziendale può avere un impatto sulla previdenza complementare:

  • contributi aziendali.

Alcune aziende offrono contributi aziendali diretti ai piani di previdenza complementare dei dipendenti. Tali contributi possono rappresentare una forma di incentivo o bonus aggiuntivo, che aiuta i dipendenti a accumulare risorse finanziarie supplementari per la pensione. La partecipazione dell'azienda può variare, ma contributi significativi possono aumentare la capacità dei dipendenti di costruire un patrimonio pensionistico più consistente nel tempo.

  • Programmi di risparmio aziendali

Le aziende possono anche decidere di offrire programmi di risparmio o piani di acquisto di azioni per i dipendenti. Attraverso tali programmi, i dipendenti possono investire parte del proprio stipendio o ricevere azioni aziendali a condizioni vantaggiose. Queste iniziative possono contribuire indirettamente al patrimonio pensionistico dei dipendenti, offrendo loro l'opportunità di partecipare al successo finanziario dell'azienda.

  • Formazione finanziaria e consulenza

I programmi di welfare aziendale possono includere iniziative di formazione finanziaria e consulenza sulla gestione del denaro, che includono consigli sulla previdenza complementare. Questo può aiutare i dipendenti a prendere decisioni informate riguardo ai loro investimenti pensionistici, comprendere i benefici della previdenza integrativa e adottare una pianificazione finanziaria più oculata per il futuro.

  • Assicurazioni e coperture a lungo termine

Alcuni aspetti del welfare aziendale, come le assicurazioni sulla vita o le coperture per invalidità, possono anche essere considerati come parte integrante della pianificazione pensionistica. Tali benefici possono fornire una rete di sicurezza finanziaria non solo durante la vita lavorativa, ma anche in caso di eventi imprevisti che potrebbero influire sulla sicurezza finanziaria durante la pensione.

In sintesi, il welfare aziendale può favorire la previdenza complementare fornendo incentivi finanziari diretti, programmi di risparmio o investimento, formazione finanziaria e altri vantaggi che contribuiscono alla sicurezza finanziaria dei dipendenti sia nel presente che nel futuro.

Integrando questi due aspetti, le aziende possono creare un ambiente di lavoro che promuove la stabilità finanziaria e il benessere a lungo termine dei propri dipendenti.


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