"Ci vorranno 132 anni per raggiungere la parità di genere agli attuali ritmi di cambiamento -ha dichiarato Saadia Zahidi, head of the World Economic Forum. - La via d'uscita dalle crisi attuali e la costruzione della resilienza futura richiedono creatività e talento, che non sono possibili senza la diversità di genere".
Con l'avvento della pandemia la stima degli anni necessari, per colmare il divario uomo-donna, è aumentato: da 100 a 132 anni. Questa è la situazione fotografata dal Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum.
Il benchmark è basato su quattro dimensioni chiave (la partecipazione e l'opportunità economica, lo sviluppo educativo e d'istruzione, la salute e il benessere, e infine l'empowerment politico) che delineano la strada da percorrere per il raggiungere l'uguaglianza di genere.
Il nostro Paese è al 63° posto su 146. L'Italia si trova quindi nella seconda metà della classifica, decisamente lontana da altri Paesi europei come Spagna (17esima posizione), Francia (15esima posizione) e Germania (decima posizione); un punteggio che ci vede anche dopo Uganda e Zambia e appena prima della Tanzania.
Il peggiore punteggio l'Italia lo ottiene per quanto riguarda l'opportunità e la partecipazione economica che misura la partecipazione al mondo del lavoro, il divario retributivo di genere, reddito da lavoro stimato e la presenza delle donne in posizioni di leadership (ad esempio Consigli di Amministrazione e tra i top manager). Per questo aspetto l'Italia si posizione al 110° posto sui 146 paesi analizzati, tra le performance europee più basse.
La parità di retribuzione e l'avanzamento di carriera sono solo una piccola parte del problema, dobbiamo impegnarci profondamente e strutturalmente e iniziare a implementare soluzioni concrete per colmare il divario.
Eudaimon nel suo piccolo compie un primo passo mettendosi in discussione e promuovendo l'empowerment attraverso i servizi di approfondimento e formazione contenuti in Euty.