Benessere organizzativo in ufficio.
10 Aprile 2019

Combattere il disengagement attraverso un posto di lavoro migliore

Il benessere organizzativo è rappresentato da una situazione win-win per i collaboratori e per l’azienda. Il clima aziendale positivo nasce grazie ad un sentimento di engagement dei collaboratori, che risulta essere indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Vuoi sapere quanto ti costerebbe avere collaboratori infelici e demotivati?

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Non te lo aspettavi!

Il costo è più elevato di quello che pensi.

Come ti sentiresti se ogni mattina dovessi uscire di casa e recarti in un luogo di lavoro in cui senti di non poter essere te stesso, di non essere al posto giusto?

Come ti sentiresti se girando per gli uffici, oppure tra i macchinari in produzione, o ancora tra i pallet in magazzino, vedessi continuamente i musi lunghi e i visi demotivati dei tuoi colleghi?

Cosa penseresti se alle 17.21 cominciassi già a vedere attorno a te persone che spengono il proprio PC e che sistemano la polvere della scrivania, per far passare gli ultimi interminabili 9 minuti che li allontanano dalla timbratrice?

Il loro benessere dipende da te e dalle scelte che fai per la crescita della tua azienda.

Lo sai, lamentarsi è ormai all’ordine del giorno, come dice Gramellini “…siamo una società fondata sul lamento.”

La lamentela e la discussione sulle negatività uniscono le persone e questo accade in particolare sul luogo di lavoro.

“La responsabile HR è sempre impegnata e non mi riceve mai. Non mi torna questa cifra nella busta paga, chi mi risponde?”

“Non mi hanno confermato quei giorni di ferie che ho richiesto ormai da un mese!”

“A me continuano a revocare i giorni di ferie richiesti, invece, peggio del peggio!”

C’è poi chi si sente demotivato per non avere specifici obiettivi al lavoro. “Qual è lo scopo delle mie attività? Qual è il mio vero ruolo?”

È quasi una gara a chi accadono cose peggiori.

Quando si trova un alleato che condivide i nostri stessi pensieri e a cui accadono le nostre stesse disavventure, si tende ad allearsi e a sentirsi compresi.

La negatività è contagiosa.

Dunque, prima di giungere a questi comportamenti, devi porre parecchia attenzione e non dare nulla per scontato.

Demotivazione in ufficio.

 

Il disengagement ha un costo importante per la tua organizzazione, dovuto dall’assenteismo dei lavoratori più infelici, dall’elevato turnover e dai conseguenti elevati costi di assunzione e formazione.

Vuoi conoscere qual è il costo specifico per la tua azienda di avere collaboratori infelici e demotivati?

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Ora, starai pensando che mantenere i collaboratori motivati nei confronti della tua azienda sia anch’esso un lavoro a tempo pieno, è inevitabile. Come darti torto?

Posso però svelarti alcune regole utili per trasformare la cultura organizzativa e sviluppare un ambiente di lavoro migliore e valorizzare le tue persone.

Prova a domandarti, che cosa cerco nella vita?

  1. Sicurezza.

    Quanti superiori all’interno delle aziende cercano di dominare attraverso lo sviluppo di un clima di terrore?

    Quanti cercano di mettere un lavoratore contro l’altro, pensando che il dilagare della zizzania possa essere assolutamente positiva per il mantenimento del loro dominio?

    Il lavoratore ha invece bisogno di sentirsi al sicuro, l’ambiente in cui si trova a vivere durante la giornata deve essere il migliore possibile. La sua posizione lavorativa e il suo ruolo devono essere determinati.

    Il pericolo è che se una persona soffre o è demotivata, può estendere questa situazione negativa anche al resto del team e, come un effetto domino, ognuno crolla e le performance aziendali diminuiscono indiscutibilmente.

    È difficile lavorare con la paura, con il continuo terrore di doversi guardare le spalle e tutelarsi costantemente da quello che può accadere.

  2. Libertà.

    Togliere ad una persona la propria libertà è come eliminare l’essenza stessa della sua anima.

    Le responsabilità e l’autonomia proprie di un essere umano sono fondamentali per il suo benessere psicologico. Tolte queste la persona cade, sente di non avere più uno scopo nelle attività che svolge e perde la capacità di condividere e lavorare in team.

    La libertà di azione, nei limiti stabiliti, è fondamentale e deve essere propria di una cultura organizzativa positiva, basata sui risultati di persone di cui ci si può fidare.

    Ti ho assunto, dunque mi fido, sei il miglior talento capace di ricoprire questo ruolo.

  3. Riconoscimento.

    L’identificazione con l’azienda nella quale si lavora e con i valori che la rappresentano sono davvero importanti.

    Spesso si tende a sminuire questo concetto, si pensa che scrivere un numero indefinito di valori sulla presentazione aziendale possa essere sufficiente per mostrarsi nel modo migliore ai clienti esterni.

    Ricorda, però, che il tuo primo vero cliente è il lavoratore interno che con le sue attività muove e fa funzionare l’intera organizzazione.

    Il suo riconoscimento deve quindi essere significativo e continuo nel tempo, la motivazione che le persone devono avere per far funzionare volontariamente e nel modo migliore le cose deve essere massima!

Dipendente felice.

 

Quindi, quanto ti costa avere nella tua azienda lavoratori infelici e demotivati?
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Se hai letto attentamente fino a qui capirai che il costo è sicuramente più alto rispetto a quello che pensavi all’inizio dell’articolo.

Possiamo definire il disengagement come una nuvola invisibile, negativa, che sopravvive all’interno dell’ambiente lavorativo a causa di incomprensioni e insoddisfazioni che crescono con il passare del tempo.

Non puoi più pensare che non esista, che non affetterà mai la tua azienda: “Ah, che orrore, a me non potrà mai capitare!”

La perdita di motivazione da parte di un tuo collaboratore non è da sottovalutare, è uno stato d’animo che devi imparare a prevenire.

 


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